Dave Kellaway è stato di recente a Istanbul e ha potuto intervistare Uraz Aydin, membro della direzione del Partito dei Lavoratori della Turchia (TİP), sulla situazione in Turchia dopo l’inaspettato successo di Recep Tayyip Erdoğan alle elezioni presidenziali dello scorso anno. Abbiamo anche potuto parlare dello sviluppo del TİP e delle difficoltà della sinistra nell’organizzarsi sotto un regime autoritario. Il regime di Erdoğan ha fatto in modo che Uraz perdesse il suo lavoro all’università per motivi politici.
Continua a leggere Turchia, la politica della sinistraArchivi tag: repressione
In tutto il mondo per Boris Kagarlitsky e per gli altri prigionieri politici russi
Andrea Levy, redattore coordinatore di Canadian Dimension, la voce della sinistra più longeva di tutto il Canada, con questo articolo ha presentato la campagna per la liberazione di Kagarlitsky ai lettori del sito, dopo che la petizione ha raccolto il sostegno di oltre 14.000 attivisti in 91 paesi (raccolte sia su change.org sia sul sito dedicato freeboris.info. Naturalmente anche il Refrattario rinnova l’invito a chi non l’avesse ancora fatto a sottoscrivere l’appello.
Continua a leggere In tutto il mondo per Boris Kagarlitsky e per gli altri prigionieri politici russiA Boris Kagarlitsky il Premio Singer come “prigioniero di coscienza”
Iran, il trattamento barbaro delle donne curde imprigionate
Le donne e i bambini curdi detenuti nella famigerata prigione di Evin sono particolarmente soggetti ad abusi, violenze sessuali, isolamento e percosse, secondo Narges Mohammadi, vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2023, anch’essa detenuta a Evin.
L’attivista per i diritti umani che lo scorso anno ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace mentre era detenuta dietro le sbarre in Iran, ha denunciato i barbari abusi, le percosse e l’isolamento inflitti alle donne e ai bambini curdi detenuti nella famigerata prigione.
Russia, “Sono orgoglioso di aver denunciato i crimini di Putin”
La storia metterà tutto a posto
La Corte Suprema russa si pronuncerà a breve sul ricorso in cassazione contro la condanna di Vladimir Kara-Murza, condannato in primo grado a 25 anni in una colonia di rigore per cinque dichiarazioni pubbliche contro la guerra in Ucraina e il regime di Vladimir Putin. Kara-Murza, detenuto nella colonia penale n. 7 di Omsk, non potrà partecipare all’udienza neanche in collegamento video. Ha invece inviato alla corte la dichiarazione scritta che pubblichiamo qui sotto, ripresa dal Washington Post.
Continua a leggere Russia, “Sono orgoglioso di aver denunciato i crimini di Putin”Russia, Boris Kagarlitsky, solidarietà con i prigionieri politici di sinistra
Da una prigione russa, il sociologo Boris Kagarlitsky ha scritto questa lettera aperta a sostegno di un’ampia campagna di solidarietà con i prigionieri politici di sinistra in Russia.
Lo stesso Boris Kagarlitsky è stato condannato a cinque anni di prigione il 13 febbraio 2024 con l’accusa inventata di “giustificare il terrorismo”. In realtà, il suo unico crimine è stato quello di parlare contro la guerra della Russia in Ucraina.
Una petizione internazionale che chiede il suo rilascio e quello di tutti gli altri prigionieri politici che si oppongono alla guerra può essere firmata qui.
5 aprile, Giornata dei bambini palestinesi
L’occupazione “israeliana” rinchiude nelle sue prigioni più di 200 bambini palestinesi, tra cui 23 bambini di Gaza detenuti nella prigione di “Megiddo” in regime di sparizione forzata, come tutti i detenuti di Gaza. La cifra di oltre 200 è necessariamente imprecisa e certamente per difetto dato che l’autorità occupante non mette a disposizione alcun dato.
Continua a leggere 5 aprile, Giornata dei bambini palestinesiRussia, una lettera dal carcere di Boris Kagarlitsky
Boris Kagarlitsky, noto sociologo russo, è stato incarcerato e condannato a cinque anni il 13 febbraio 2024, con l’accusa di “giustificare il terrorismo”. In realtà, il suo unico crimine è stato quello di parlare contro la guerra della Russia in Ucraina.
La Campagna di solidarietà internazionale Boris Kagarlitsky ha lanciato una petizione internazionale per chiedere la sua liberazione e quella di tutti gli altri prigionieri politici. I redattori del “Refrattario” hanno aderito a questa campagna.
Pubblichiamo perciò la prima lettera che Boris Kagarlitsky ha inviato dal centro di detenzione 12 di Zelenograd, dove è attualmente detenuto. Indirizzata alla figlia Ksenia, è stata pubblicata da Rabkor.
Russia, Putin, le elezioni e l’attentato a Mosca
Verso un’intensificazione della repressione e della guerra
Il presidente russo Vladimir Putin sta già cercando di usare il terribile attacco terroristico avvenuto venerdì 22 marzo in una sala da concerto di Mosca per alimentare i suoi più ampi obiettivi imperialistici e autoritari, e il teorico politico russo Ilya Budraitskis dice di temere che Putin possa presto “aggravare questa tragedia con la repressione in patria e la morte e la distruzione all’estero”.
Continua a leggere Russia, Putin, le elezioni e l’attentato a MoscaBoris Kagalitsky è in prigione
Firmiamo la petizione per la sua libertà
Noi sottoscritti siamo rimasti profondamente scioccati nell’apprendere che il 13 febbraio il dottor Boris Kagarlitsky (65 anni), intellettuale socialista russo di spicco e attivista contro la guerra, è stato condannato a cinque anni di carcere.
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