di Piero Santonastaso, giornalista, curatore della pagina Facebook “Morti di Lavoro”
Continua a leggere Palermo e ovunque, altre vittime della illegalità capitalisticaArchivi categoria: Politica italiana
Il sindacalismo di base tra unità e frammentazione
di Fabrizio Burattini
Questo sito si è più volte pronunciato a favore di un progetto di unità d’azione e, in prospettiva, anche di unificazione nelle forze non irrilevanti del sindacalismo combattivo e “di base”.
Continua a leggere Il sindacalismo di base tra unità e frammentazioneLa deriva illiberale impressa all’Italia dal governo di estrema destra è già in corso
di Fabrizio Burattini, pubblicato anche in francese su A l’encontre
In Italia, già due anni fa, quando appariva sostanzialmente scontata la vittoria elettorale del partito di Giorgia Meloni e la sua conseguente conquista del governo, si è acceso sui media e nella sinistra liberal-democratica un dibattito sulla natura fascista o meno di quel partito e della sua leader.
Continua a leggere La deriva illiberale impressa all’Italia dal governo di estrema destra è già in corso25 aprile, la vicenda di “Bandiera rossa” 80 anni dopo
di Fabrizio Burattini
Come Andrea Martini ha diffusamente descritto in un altro articolo, nel 1943-1945 esistevano forze antifasciste e rivoluzionarie esterne al CLN, e spesso persino apertamente polemiche con esso, impegnate nella lotta partigiana ma rigorosamente escluse dalla memoria istituzionale della Resistenza.
Continua a leggere 25 aprile, la vicenda di “Bandiera rossa” 80 anni dopo25 aprile, una commemorazione diversa
25 aprile 2024, non è solo il 79° anniversario della liberazione dalla dittatura di Mussolini. Sono anche esattamente 18 mesi (dal 25 ottobre 2022) che si è insediato alla guida del paese un governo sotto il controllo degli eredi diretti della Repubblica di Salò, proprio quella sconfitta 79 anni fa.
In questo articolo, invece della solita commemorazione a cui ci associamo, però, con la nostra consueta indole “refrattaria e controcorrente”, vogliamo gettare un occhio critico su quel che avvenne concretamente 79 anni fa e negli anni immediatamente successivi.
Centrale elettrica di Bargi, la strage continua
di Piero Santonastaso, giornalista, curatore della pagina Facebook Morti di Lavoro
Continua a leggere Centrale elettrica di Bargi, la strage continuaUna Pasqua di omicidi “bianchi”
Il weekend di Pasqua se ne va portandosi via le vite di 5 lavoratori, 4 dei quali impiegati nel settore agricolo. Il più giovane aveva 28 anni, il più anziano 80. Il mese di marzo si chiude con un bilancio (provvisorio) di 83 vittime del lavoro, mentre il primo trimestre del 2024 conta 259 morti, 7 in più rispetto al 2023.
Continua a leggere Una Pasqua di omicidi “bianchi”Ancora sulla “lista Santoro”
di Fabrizio Burattini
Un attento lettore del mio articolo di ieri “Elezioni europee di giugno, cercasi sinistra”, oltre a comunicarmi il suo apprezzamento, mi segnala la necessità di mettere maggiormente in luce il significato della candidatura di Nicolai Lilin nella lista “Pace Terra Dignità”, indicandomi una serie di “perle” contenute in un paio di “opere” che costui ha scritto sulla Russia e sull’Ucraina. Conoscendo bene l’affidabilità del lettore le riporto qui senza neanche andare a consultare i due libri: “Putin. L’ultimo zar” e “Ucraina. La vera storia”, risparmiandomi così una lettura certamente irritante e forse perfino rivoltante.
Il primo libro è tutto finalizzato all’esaltazione agiografica dell’autocrate del Cremlino, che viene definito “spietato e ambizioso”, “un ragazzo di strada incazzato come una bestia e spietato come una tigre” per la sua determinazione nel perseguimento dei propri obiettivi, in particolare nella “repressione dei terroristi ceceni” (ricordiamo che nella guerra cecena vennero uccisi più di 100.000 civili su una popolazione di un milione di persone). Lilin ne sottolinea con manifesta ammirazione le “origini popolari”, l’amore per le arti marziali, la capacità di imporsi in un paese in preda alle convulsioni del passaggio dall’URSS alla Federazione russa.
Ancora più significativi alcuni passaggi di “Ucraina. La vera storia”, furbescamente e frettolosamente scritto e pubblicato pochi mesi dopo l’inizio della guerra russa su larga scala, per approfittare commercialmente della scoperta e dell’improvviso interesse dell’opinione a riguardo dell’Ucraina.
Linin, non so se rendendosene conto, rispolvera lo stile arrogante che fu del cancelliere austriaco Klemens von Metternich, quando definiva l’Italia una semplice “espressione geografica”, ma, certamente con deliberata volontà di citazione dei noti discorsi di Putin, ma aggiungendo un pizzico di esplicito antisemitismo, afferma che “la nascita dell’Ucraina come entità geopolitica” fu “il frutto della sciagurata scelta di Lenin… totalmente attribuibile ai bolscevichi ebrei… per i loro interessi, per la loro visione anti-imperiale russa”.
Un impero che evidentemente, secondo Lilin (e secondo Putin), andrebbe ripristinato.
Ma il libro contiene altre affermazioni, come quella secondo cui l’holodomor, e cioè il genocidio per fame che causò milioni di morti ucraini nel biennio 1932-33, viene descritto come un capitolo non intenzionale della carestia che colpì l’intero territorio sovietico, accarezzando il negazionismo filostalinista di parte non trascurabile di una sinistra che vuole prendere le distanze dall’odiata Ucraina. E’ un negazionismo che ha contagiato anche ambienti tradizionalmente orientati al marxismo libertario e comunque antistalinista.
Ma Lilin nel suo libro non si ferma qui. Afferma, con la sicumera tipica di chi le spara così grosse che non ha paura di smentite, che “l’Ucraina è il regno del nazismo militante” e che “l’aggressività nazionalista ucraina” avrebbe come “obiettivo politico” quello di “occupare militarmente la Russia e annientare fisicamente quei russi che loro considerano ‘meticci’, ovvero mischiati con gli asiatici”. Critica, anche fondatamente, alcuni aspetti autoritari del regime di Kiev, ma, evidentemente non padroneggiando bene quel che significa “democrazia”, arriva a definire un “mito” quello della democrazia in Ucraina, contrapponendole il regime di Putin che sarebbe “mille volte più democratico”.
Lilin ha dedicato il libro “Ucraina. La vera storia” a Oles’ Buzyna, giornalista ucraino sostenitore di un ritorno all’impero “grande russo” (comprensivo dunque anche della Bielorussia e dell’Ucraina) assassinato nel 2015 da agenti di un gruppo fascista.
Nonostante l’evidente impostazione reazionaria (non casualmente Lilin ha più volte partecipato a iniziative di organizzazioni neofasciste), il libro ha riscosso simpatie anche “a sinistra”, in una sinistra campista fortemente interessata a propagandare tutto quello che si ritiene possa dare maggiore sostanza al suo putinismo.
Tutto ciò, come ha commentato il nostro lettore, lo riportiamo non per odio nei confronti di Lilin, ma per per sottolineare ancor più quel che sostenevo nell’articolo di ieri: e cioè la totale mancanza di credibilità “pacifista” e ancor più di affidabilità classista alla lista “Pace Terra Dignità”, e per chiederci e chiedere come possa il gruppo dirigente del PRC, che resta la principale forza organizzata della sinistra radicale italiana, ritenere che quella lista costituisca un punto di riferimento per chi si considera anticapitalista, internazionalista e classista.
Il nostro lettore infine ci segnala un articolo (che anch’io ritengo largamente condivisibile) apparso qualche giorno fa sul sito del Partito comunista dei lavoratori, anch’esso finalizzato a stigmatizzare la lista di Michele Santoro.
Elezioni europee di giugno, cercasi sinistra
La sinistra “radicale” italiana, nel panorama della sinistra europea, è certamente stata quella più permeabile alle seduzioni del campismo. Le dimostrazioni di questa subalternità alle argomentazioni di Putin e del suo apparato propagandistico sono numerose e il “Refrattario” è intervenuto più volte su questo. Questa contagiosa impostazione segna anche la presenza della sinistra per le prossime elezioni europee.
Continua a leggere Elezioni europee di giugno, cercasi sinistraQualche riflessione sulle regionali sarde
Sul cammino di una politica italiana sempre più lontana dai problemi che travagliano la vita delle cittadine e dei cittadini precipitano oggi i risultati delle elezioni regionali sarde.
Continua a leggere Qualche riflessione sulle regionali sarde