La guerra, la rivoluzione, e una sinistra attuale inadeguata, sono i temi che Boris Kagarlitsky affronta nella sua più recente lettera dal carcere.
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Lenin e la questione nazionale
Autodeterminazione, secessione e federalismo
Pubblichiamo questo testo che l’autore, Jaime Pastor Verdú, ha redatto a partire dal suo intervento alle “Giornate Leniniste”, promosse lo scorso febbraio 2024 da diverse riviste, tra cui Viento Sur, di cui Jaime e redattore. Jaime Pastor è un politologo marxista, docente all’UNED (Università nazionale di educazione a distanza), tra i fondatori nel 1971 della Liga Comunista Revolucionaria spagnola, che oggi è diventata Anticapitalistas, l’organizzazione di riferimento della rivista e del sito Viento Sur. Nell’articolo si analizzano l’evoluzione del pensiero politico di Lenin sulla questione nazionale, la sua specificità e la sua collocazione strategica, nonché sulle diverse opzioni che egli propone per la sua risoluzione democratica (secessione, federazione, autonomia). Si distinguono fondamentalmente tre fasi principali, legate a diversi periodi storici, casi e dibattiti – soprattutto con Rosa Luxemburg, ma anche con l’austro-marxismo, il Bund e i membri del suo stesso partito – fino ad arrivare alle sue riflessioni e proposte finali sulla costruzione conflittuale di quella che sarebbe diventata la nuova URSS.
Continua a leggere Lenin e la questione nazionaleKollontaï e Lenin, per un comunismo che liberi le donne
I due pensatori bolscevichi erano in disaccordo, e non di poco. Ma i loro ideali comuni erano ancora più importanti.
Nella foto in alto Kollontaj (a sinistra) nel 1918 con alcuni degli orfani sotto le sue cure.
Lenin, nella biografia scritta da Trotsky per l’Enciclopedia britannica
Nel 1926, l’Enciclopedia Britannica, nella redazione della sua 13ª edizione, chiese a Leon Trotsky di redigere la voce “Lenin, Vladimir Ilyich Ulyanov”. Il testo che Trotsky fece pervenire all’Enciclopedia è storicamente significativo perché si tratta di due figure gigantesche di cui l’una scrive dell’altra in un momento in cui entrambi erano impegnati a rivoluzionare la storia. Questo, evidentemente, non cancella le tracce di alcuni degli errori del bolscevismo che all’epoca lo stesso Trotsky non aveva ancora messo a fuoco.
Con questo testo chiudiamo lo speciale dedicato a Lenin in occasione del 100° anniversario della sua morte.
1924-2024, Vladimir Lenin, la statura e gli errori di un leader che non cercava il culto di sé
di Fabrizio Burattini, da MicroMega+
Appena morto Lenin, la sua figura fu immediatamente trasformata in oggetto di culto da Stalin, che lo adoperò strumentalmente per legittimare il culto della sua propria personalità. Ma la caratura del leader bolscevico era dipesa, nell’arco della sua esistenza, anche dal rifiuto netto che mostrava verso la celebrazione di sé stesso. Il calibro del suo pensiero e la sua statura intellettuale gli furono riconosciuti da tutti, anche dai suoi concorrenti, ma non meno pesanti furono i limiti e i gravi errori che commise, alcuni dei quali aprirono la strada alle successive nefandezze staliniane.
Continua a leggere 1924-2024, Vladimir Lenin, la statura e gli errori di un leader che non cercava il culto di séLenin e il partito, una questione di attualità
I due autori di questo articolo, militanti del NPA francese, sulla rivista del partito, anche ricorrendo ad alcune elaborazioni di Daniel Bensaïd, illustrano l’utilità estrema di alcune intuizioni di Lenin sulle “crisi rivoluzionarie”, sul ruolo del partito e sul suo rapporto con la classe lavoratrice, sulla attuale “crisi della forma partito”.
E’ questo l’articolo che pubblichiamo oggi.
Uno sguardo storico sulla rivoluzione bolscevica
Pubblichiamo un altro testo nel quadro dell’anniversario della morte di Lenin. Questa volta l’autore (Jesùs Jaén, di Anticapitalistas) ripercorre l’itinerario teorico e politico con cui Lenin arrivò alla crisi rivoluzionaria del febbraio-ottobre 1917, le condizioni politico sociali della Russia zarista, le opzioni teoriche e politiche sul campo, le scelte operate, gli errori commessi e la tragica involuzione della prima esperienza di transizione al socialismo.
Non dimentichiamo che, come scrisse Rosa Luxemburg, nel suo La rivoluzione russa: un’analisi critica, “I bolscevichi furono gli eredi storici dei Levellers inglesi e dei giacobini francesi. Ma il compito concreto che dovettero svolgere nella rivoluzione russa, dopo la presa del potere, fu incomparabilmente più difficile di quello dei loro predecessori storici”.
Stato, democrazia e rivoluzione, uno sguardo indietro su Lenin e sul 1917
Valore, limiti ed errori del leninismo
di Daniel Bensaïd
Oggi, sempre nel quadro del 100° anniversario della morte di Lenin, pubblichiamo questo articolo scritto nel 2007 da Daniel Bensaïd in occasione del 90° anniversario della Rivoluzione russa e della pubblicazione da parte di Lenin di Lo Stato e la Rivoluzione.
Continua a leggere Stato, democrazia e rivoluzione, uno sguardo indietro su Lenin e sul 1917Lenin, ciò che ci ha lasciato
In occasione del 100° anniversario della morte di Lenin, oggi pubblichiamo un articolo del 1970 di Ernest Mandel, originariamente uscito nell’allora giornale della sezione belga della Quarta Internazionale, La Gauche, n. 16, 18 aprile 1970.
Nel testo l’autore punta a dare una chiara conferma degli insegnamenti di Lenin, ma mostra anche come già nel 1970 la QI prendesse già in considerazione alcuni elementi che solo gli sviluppi futuri avrebbero portato alla luce. Naturalmente, alcune considerazioni riguardano il contesto poltico e sociale dell’epoca.
Il partito per agire nel possibile
Lenin: un soggetto “indifendibile”?
Nel quadro dei materiali che il “Refrattario” mette a disposizione delle lettrici e dei lettori in occasione del centenario dalla morte di Lenin, pubblichiamo questo denso articolo di Daniel Bensaïd del 1997.
di Daniel Bensaïd (pubblicato in Critique communiste n° 150, autunno 1997 e in Bandiera Rossa n° 75, dicembre 1997-gennaio 1998)
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