Russia, per Lavrov Israele persegue obiettivi simili a quelli della Russia

di Yorgos Mitralias

Coloro che ancora dubitano dell’esistenza di “somiglianze” tra le guerre condotte da Putin e da Netanyahu rispettivamente contro l’Ucraina e i contro i palestinesi, possono ora essere rassicurati dal fatto che i loro dubbi sono stati definitivamente e irrevocabilmente dissipati.

Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo e braccio destro di Putin, afferma categoricamente all’agenzia di stampa ufficiale russa RIA Novosti (che dipende dal governo della Federazione Russa) che “Israele ha obiettivi simili a quelli della Russia”.

E Lavrov si affretta persino a sottolineare che gli obiettivi di Israele nella sua attuale campagna di pulizia etnica e di sterminio del popolo palestinese, vale a dire “la completa distruzione del movimento di Hamas” e “l’eliminazione di tutti gli estremismi a Gaza”, sono simili alla “smilitarizzazione” e alla “denazificazione” che Mosca sta perseguendo in Ucraina dall’inizio dell’offensiva nel febbraio 2022.

L’intervista completa di Lavrov, del 28 dicembre 2023) può essere consultata, in inglese, sul sito del ministero degli Esteri russo.

E per non lasciare alcun dubbio su ciò che ha detto, Lavrov conclude, nella versione integrale della RIA Novosti, che “Israele ha obiettivi simili a quelli della Russia”. Lavrov conclude, nel testo sintetico di RIA Novosti che pubblichiamo di seguito, con quello che suona molto come un elogio per Netanyahu, dal momento che sottolinea che, a differenza del suo predecessore, l’attuale primo ministro israeliano “ha evitato di fare dichiarazioni contro la Russia, nonostante le critiche internazionali e il fatto che si trovi in una ‘situazione difficile’, e, soprattutto, ha rifiutato di inviare aiuti militari all’Ucraina”.

Ma a chi si rivolge Lavrov con queste fragorose dichiarazioni? E qual è lo scopo di queste dichiarazioni particolarmente ciniche del ministro degli Esteri russo, che certamente non piaceranno né ai sostenitori più o meno ferventi della guerra di Putin contro l’Ucraina, né a coloro che appoggiano senza riserve la guerra di Netanyahu contro i palestinesi?

La risposta è, da un lato, la tradizionale indifferenza del Cremlino nei confronti dei “piccoli”, di cui non gli interessa nulla, che sostengano o meno la Russia. Dall’altro, la preoccupazione permanente del Cremlino, e quindi della diplomazia russa, non è altro che il riavvicinamento ai “grandi”, soprattutto agli Stati Uniti, facendo apparire la Russia di Putin come il difensore più coerente di quella che chiama “civiltà occidentale”, in altre parole gli interessi geostrategici e di altra natura del capitalismo.

In altre parole, Lavrov si rivolge in primo luogo all’establishment americano e in secondo luogo a quello europeo, dove sa che ci sono sempre più “orecchie attente” disposte almeno a considerare favorevolmente le argomentazioni russe. E lo fa spiegando che la Russia non sta facendo in Ucraina più di quanto Israele stia facendo a Gaza, con il sostegno di quasi tutto l’Occidente. La differenza, tuttavia, è che questo Occidente, e in particolare gli Stati Uniti, stanno perseguendo una politica “assurda” di due pesi e due misure, rifiutandosi di fare nel caso ucraino ciò che stanno facendo nel caso palestinese, che è, dopo tutto, contrario ai loro interessi a lungo termine. 

In breve, Lavrov sta dando una lezione all’Occidente, come è solito fare Putin, cercando di far capire che la Russia non è un avversario ma piuttosto un amico, poiché i due hanno interessi comuni. Ed è ovviamente per questo motivo che questa importante intervista non ha ricevuto l’attenzione che meritava, che la stampa internazionale (per non parlare di quella italiana) l’ha passata sotto un eloquente silenzio (non una parola!) e che quindi rimane totalmente sconosciuta. Quanto ai vari “ingenui” che prendono le lucciole coloniali dei Grandi Russi per lanterne antimperialiste, il loro unico valore è quello di “utili idioti” usa e getta della propaganda russa…

Conclusione: affermando categoricamente che la Russia di Putin e l’Israele di Netanyahu hanno gli stessi obiettivi in Ucraina e a Gaza, Lavrov ha fatto qualcosa che non è solito fare: ha detto la verità!

(Facciamo notare che le affermazioni di Lavrov, contrariamente al silenzio che hanno incontrato in Occidente, sono ovviamente state favorevolmente accolte in Israele, ndt)


“Israele persegue obiettivi simili a quelli della Russia”, Lavrov

Giovedì 28 dicembre 2023, da RT News

La lotta contro il nazismo è ciò che storicamente unisce la Russia e il paese mediorientale, ha dichiarato il ministro degli Esteri. Gli obiettivi dichiarati da Israele nell’operazione in corso contro i militanti di Hamas a Gaza sembrano quasi identici a quelli di Mosca nella sua campagna contro il governo ucraino, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un’intervista a RIA Novosti giovedì.

Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’obiettivo finale di Tsahal è la completa distruzione del movimento di Hamas in tutte le sue forme e l’eliminazione di ogni estremismo a Gaza.

Lavrov ha tuttavia sottolineato che questi obiettivi sembrano simili alla “smilitarizzazione” e alla “denazificazione” che Mosca sta perseguendo in Ucraina dal lancio della sua offensiva nel febbraio 2022.

Il diplomatico ha notato l’ipocrisia dimostrata dall’ex governo israeliano del primo ministro Yair Lapid, che ha condannato l’operazione militare russa e ha accusato Mosca di attaccare la popolazione civile e di annettere parti dell’Ucraina. “È stato ingiusto”, ha dichiarato Lavrov.

Allo stesso tempo, il ministro ha sottolineato che l’attuale primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – che ha assunto la sua carica per un sesto mandato nel dicembre 2022 – ha evitato di fare dichiarazioni contro la Russia, nonostante le critiche internazionali e il fatto che si trovi in una “situazione difficile”.

Lavrov ha inoltre sottolineato che Netanyahu ha avuto due conversazioni telefoniche con il presidente russo Vladimir Putin e che gli israeliani hanno aiutato Mosca a evacuare i cittadini russi da Gaza.

“Per questo motivo dobbiamo prestare molta attenzione alla nostra storia comune con Israele e, soprattutto, alla storia della lotta contro il nazismo. Questa è la cosa principale che ci unisce storicamente”, ha dichiarato Lavrov.

La Russia ha ripetutamente invitato Israele e Hamas a cessare le ostilità a Gaza. Putin ha affermato che l’unico modo per risolvere la crisi mediorientale è quello di raggiungere una “soluzione a due Stati” approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Netanyahu, da parte sua, ha rifiutato di inviare aiuti militari all’Ucraina e si è offerto come potenziale mediatore per i colloqui di pace tra Mosca e Kiev.

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