Francia, indagata la capogruppo della France Insoumise

Si allrga la repressione contro il movimento di solidarietà con Gaza

Mathilde Panot (nella foto), capogruppo all’Assemblea nazionale della France Insoumise (LFI), è stata convocata stamattina in tribunale con l’accusa di “apologia di terrorismo”. Si tratta dell’ultimo caso di intimidazione nei confronti del movimento francese di solidarietà con la Palestina e arriva pochi giorni dopo che le autorità hanno impedito a Jean-Luc Mélenchon e alla giurista franco-palestinese Rima Hassan, entrambi candidati alle elezioni europee, di organizzare una conferenza sulla Palestina nella città di Lille, con la non meglio precisata motivazione di “rischi per l’ordine pubblico”. Mélenchon e Rima Hassan hanno infine aggirato il divieto spostando l’evento in una piazza della città.

Già in precedenza altre iniziative erano state cancellate, erano stati sequestrati manifesti pro-palestinesi, aperti altri procedimenti giudiziari con la stessa accusa di “apologia del terrorismo”, alcuni già giunti alla sentenza, come quello che ha colpito leader della CGT della regione Nord, Jean-Paul Delescaut, condannato per apologia del terrorismo per un opuscolo di solidarietà con il popolo palestinese.

Anche la candidata Rima Hassan, che pure ha dichiarato che “è moralmente inaccettabile l’uccisione di civili, sia da parte palestinese che israeliana”, è stata convocata perché avrebbe affermato che le risoluzioni delle Nazioni Unite sanciscono la legittimità della resistenza armata, e che i massacri di civili sono crimini di guerra ai sensi del diritto internazionale.

Anche il Nuovo Partito Anticapitalista (NPA) è stato oggetto della stessa accusa, a causa di un comunicato emesso subito dopo l’inizio della rappresaglia israeliana su Gaza in cui si dichiarava “sostegno ai palestinesi e ai mezzi di lotta che hanno scelto per resistere”. L’ex candidato alle presidenziali del partito, Philippe Poutou, era già stato denunciato nel 2021 dal ministro dell’Interno Gérald Darmanin per aver detto in un programma televisivo che “la polizia uccide”.

Anche gli studenti dei collettivi universitari filopalestinesi sono stati bersaglio di queste denunce promosse dalla stessa ministra dell’Educazione nazionale, Nicole Belloubet, che già il 9 ottobre aveva inviato una circolare ai direttori degli istituti di istruzione superiore invitandoli a segnalare qualsiasi “apologia del terrorismo”, “incitamento all’odio, alla violenza e alla discriminazione”

Mathilde Panot, ha affermato: “È la prima volta nella storia della Quinta Repubblica che il presidente di un gruppo di opposizione dell’Assemblea Nazionale viene convocato per un motivo così grave sulla base di accuse false”, mentre Mélenchon si è spinto oltre, affermando che “l’intera sfera politica e intellettuale anti-genocidio è minacciata”, poiché “la polizia non esita a convocare persone da una lista che si dice essere molto lunga”.

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