Gaza, dopo 171 giorni di massacri anche gli USA vorrebbero il cessate il fuoco

Probabilmente, a far muovere Biden e la sua amministrazione non è stata tanto la compassione per la tragica situazione umanitaria di oltre due milioni di palestinesi a Gaza, ma il tentativo di recuperare consensi nella sua corsa per restare alla Casa Bianca.

Comunque, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha adottato una risoluzione che chiede un immediato cessate il fuoco a Gaza durante il Ramadan. Non era mai accaduto dallo scoppio della guerra a causa dei continui veti posti dagli Stati Uniti su precedenti analoghe risoluzioni.

La Casa Bianca, tramite una dichiarazione del portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, John Kirby, ha precisato che l’astensione sulla risoluzione “non rappresenta un cambiamento di politica”, aggiungendo che gli Stati Uniti sono stati chiari e coerenti nel loro sostegno a un cessate il fuoco come parte di un accordo sugli ostaggi e che “non c’è motivo per cui questo venga visto come una sorta di escalation… Il motivo per cui ci siamo astenuti è che il testo della risoluzione non condannava Hamas”.

Quanto alla cancellazione del viaggio della delegazione israeliana, Kirby ha dichiarato che gli Stati Uniti “non vedono l’ora di avere l’opportunità di parlare con una delegazione israeliana nel corso della settimana per… esplorare alternative a una grande offensiva di terra a Rafah. Lascerò che siano gli israeliani a dire se verranno o meno”, che “il ministro israeliano della Difesa Gallant incontrerà il Segretario Blinken e altri esponenti dell’amministrazione” e ha concluso: “Non ho dubbi che in quei colloqui avremo ampie opportunità di parlare di cosa sta succedendo con la loro pianificazione per Rafah, così come di cosa sta succedendo all’interno dei negoziati. Siamo concentrati a far progredire le cose”.

Il governo sionista, da parte sua, ritiene che l’astensione degli Stati Uniti “danneggia lo sforzo bellico e l’azione per il rilascio degli ostaggi” e “contraddice la posizione assunta da Washington durante tutta la guerra”. Ha inoltre definito come un “premio per il terrorismo” il piano che la Spagna ha concordato con l’Irlanda, Malta e la Slovenia per il riconoscimento di uno stato palestinese.

Trump, intanto, in un’intervista al quotidiano gratuito israeliano Israel Hayom, ha sostenuto senza esitazioni tutta l’azione di Israele in risposta all’attacco del 7 ottobre: “Bisognerebbe essere pazzi per non farlo. Solo un pazzo non lo farebbe”.

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