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La guerra e il futuro dell'Ucraina e del movimento di sinistra

Risoluzione adottata dalla Conferenza nazionale del 17 settembre dal Соціальний Рух (Sotsyalnyi Rukh “Movimento sociale”)

Il popolo ucraino ha affrontato sfide difficili, ma ha dimostrato la sua capacità di lottare per il diritto di decidere del proprio destino e la sua determinazione a difendere il paese e a porre fine alla guerra il prima possibile. Le autorità e i rappresentanti dell’ideologia fondamentalista del mercato, insieme alle grandi imprese, continuano a portare avanti un modello economico incentrato sul beneficio di una minoranza a scapito del benessere dell’assoluta maggioranza.

Il popolo ucraino ha affrontato sfide difficili, ma ha dimostrato la sua capacità di lottare per il diritto di decidere del proprio destino e la sua determinazione a difendere il paese e a porre fine alla guerra il prima possibile. Le autorità e i rappresentanti dell’ideologia fondamentalista del mercato, insieme alle grandi imprese, continuano a portare avanti un modello economico incentrato sul beneficio di una minoranza a scapito del benessere della maggioranza assoluta. In questo modello, i lavoratori sono completamente asserviti alla volontà dei loro datori di lavoro, mentre le funzioni sociali e normative dello stato vengono abolite in nome delle “esigenze aziendali”, della “concorrenza” e del “libero mercato”.

Il nostro paese merita un assetto postbellico, in cui un lavoro dignitoso, un sistema affidabile di protezione sociale, un’istruzione, un alloggio e una medicina a prezzi accessibili diventino una priorità. Gli ucraini hanno già visto quanto possano essere essenziali per la sopravvivenza imprese pubbliche come l’Ukrzaliznytsia (le Ferrovie statali, ndt), di proprietà dello Stato, e hanno anche provato quanto possa essere dolorosa la deregolamentazione dei prezzi di cibo, case e carburante.

È necessario un partito che attui una visione alternativa dell’Ucraina – democratica, sociale e socialista. Questo partito dovrebbe proteggere e unire la classe operaia e i non privilegiati, coloro che oggi non hanno rappresentanza politica e subiscono continui abusi. Questo partito deve proteggere la maggioranza assoluta della popolazione attiva dalle imposizioni dei datori di lavoro.

L’obiettivo finale di questa forza politica deve essere l’emancipazione dell’umanità e la radicale democratizzazione della vita economica, politica, nazionale e sociale. Il partito dovrebbe sostenere il trasferimento del potere sull’economia dai proprietari privati e dalla gestione aziendale ai collettivi di lavoro e alle comunità. Il processo decisionale e la distribuzione dei beni economici devono essere nell’interesse dell’intera comunità, non dei proprietari del capitale. A tal fine, l’economia deve essere costruita sulla base della proprietà pubblica anziché privata.

Con lo scoppio della guerra, gli oligarchi e gli altri grandi capitalisti sono fuggiti dallo stato. È stata la gente comune, compresi i lavoratori organizzati, che rappresentano la parte più consistente della società civile, ad ergersi per difendere il Paese. Purtroppo, nonostante la classe operaia costituisca il nucleo della resistenza ucraina all’imperialismo russo, le nostre autorità continuano ad approvare leggi volte a limitare il suo coinvolgimento nel processo decisionale, provocando così ulteriori conflitti sociali, minando le capacità di difesa e attaccando i diritti democratici della maggioranza per la protezione della minoranza dominante. Le decisioni antisociali sono giustificate dalla necessità militare, anche se in pratica la maggior parte delle esperienze di “economia di guerra” che hanno avuto successo nel mondo si basava sui principi dello Stato sociale e del dialogo sociale.

La guerra ha creato nuove forme di auto-organizzazione e di politica di base. La mobilitazione della nazione per la guerra di liberazione ha rafforzato il senso di causa comune e ha fatto capire che è grazie alla gente comune, non agli oligarchi o alle imprese, che questo Paese esiste. La guerra ha cambiato radicalmente la vita sociale e politica dell’Ucraina e non dobbiamo permettere che queste nuove forme di organizzazione sociale vengano distrutte, ma dobbiamo, al contrario, ampliarle.

Un segnale positivo è stato l’ampio sostegno alla richiesta di cancellare il debito estero dell’Ucraina, che ha portato al suo congelamento, e il sostegno dei più grandi sindacati del mondo e dei partiti della sinistra democratica alla richiesta di fornire all’Ucraina armi e di lottare contro le leggi antioperaie.

È giunto il momento di cambiare la politica ucraina. Vogliamo un nuovo partito di massa che rappresenti il lavoro organizzato, i movimenti popolari e democratici uniti intorno a un progetto radicale di trasformazione della società sulla base della liberazione integrale, della proprietà pubblica e della democrazia.

Fino a poco tempo fa, molti nel mondo sottovalutavano l’Ucraina e trascuravano la soggettività del suo popolo. Ora che il paese, in tutta la sua diversità linguistica, etnica e culturale, si è unito in una lotta armata per il diritto di decidere del proprio destino attraverso le proprie forme di auto-organizzazione, è giunto il momento di spiegare alle nostre élite economiche e politiche che non sono loro, ma il popolo del lavoro che costituisce la nazione ucraina a dover decidere come costruire il nostro Paese.

Risoluzione

“Sotsialnyi Rukh” ritiene che le priorità nella lotta per questo debbano essere:

1. Vittoria completa e sicurezza per l’Ucraina

L’esercito russo deve essere sconfitto ora, questo è un prerequisito per lo sviluppo democratico e sociale del nostro Paese e del mondo.

Per preservare l’indipendenza e la democrazia sarà necessario, innanzitutto, sviluppare le proprie capacità di difesa. Su questa base, deve essere costruito un nuovo sistema di sicurezza internazionale per contrastare efficacemente qualsiasi manifestazione di aggressione imperialista nel mondo. L’Ucraina ha bisogno di un programma per ripristinare la produzione industriale e la difesa ad alta intensità scientifica e le industrie correlate.

2. Ricostruzione dell’Ucraina orientata alla società

Le forze neoliberali stanno cercando di imporre la loro visione dell’Ucraina del dopoguerra, un paese che appartiene alle grandi imprese, non al suo popolo, e che non ha né protezione sociale né garanzie. A differenza di ciò, noi crediamo che sia necessario sostenere una ricostruzione che enfatizzi il progressivo sviluppo degli standard di vita della maggioranza della popolazione e delle nostre infrastrutture sociali, fornendo garanzie economiche. La ricostruzione deve essere ecologica, sociale, decentrata e democratica, inclusiva e femminista.

In particolare, è necessaria la nazionalizzazione delle imprese chiave sotto il controllo dei lavoratori e del pubblico. Inoltre, riteniamo fondamentale e sosteniamo l’attuazione di una contabilità aperta in tutte le imprese, indipendentemente dalla proprietà, il coinvolgimento dei lavoratori nella loro gestione, la creazione di organismi e comitati eletti separati per esercitare questo diritto. Gli schemi corrotti di trasferimento offshore dei profitti derivanti dall’esportazione di minerali di ferro, metalli e prodotti agricoli devono essere tassati. In generale, la tassazione deve essere progressiva per finanziare la sfera sociale e lo sviluppo dell’economia. Un altro passo dovrebbe essere l’introduzione di una pianificazione indicativa e diretta per uno sviluppo strutturato, stabile e più completo dell’economia.

Il segreto commerciale deve essere abolito. In Ucraina può esistere solo un tipo di segreti, quelli militari, il cui accesso è regolato dallo stato, mentre tutte le altre informazioni sull’operato di imprese, organizzazioni e agenzie statali dovrebbero essere aperte a tutti i cittadini.

Non meno importante è superare il mobbing e il bullismo sul lavoro, garantire la disponibilità di rifugi per le vittime di violenza domestica, combattere la violenza di genere, lottare per condizioni di vita sicure e stabili per le donne, le persone trans e le persone non binarie, garantire l’uguaglianza nelle forze armate e sul posto di lavoro, rendere più rigorosa la responsabilità per i crimini d’odio e aumentare la rappresentanza di tutti i gruppi sociali nel governo.

3. Democratizzazione sociale

Democratizzazione di tutti i livelli della vita, eliminando l’influenza del denaro e delle grandi imprese sulla politica, aumentando la rappresentanza e l’importanza dei sindacati, delle minoranze nazionali e delle comunità al potere e il loro pieno coinvolgimento nel processo decisionale. I proprietari di capitali e le persone da loro finanziate non possono essere deputati del popolo o ricoprire incarichi nei servizi pubblici e municipali.

La guerra rende necessario limitare alcuni diritti e libertà per proteggere l’indipendenza e la democrazia. Tuttavia, dobbiamo esigere che tali limitazioni siano chiaramente giustificate, in modo che non vengano utilizzate per l’abuso di potere quando non vi è alcuna necessità militare.

I rappresentanti delle comunità locali, in particolare delle unità di difesa territoriale, devono essere direttamente coinvolti nel garantire la sicurezza e l’ordine pubblico, mentre la loro attività deve essere regolata in modo democratico e trasparente nell’interesse pubblico.

Democratizzazione sociale significa anche tutela dei diritti del lavoro secondo i migliori standard esistenti nei paesi europei, limitazione della durata della giornata lavorativa e adozione della legge sull’ispezione del lavoro.

È necessario trasformare le politiche migratorie per facilitare l’accesso alla residenza e impedire un trattamento indegno degli stranieri.

Sono indispensabili alloggi sociali ed efficienti dal punto di vista energetico, la tutela dei diritti degli inquilini, il controllo degli affitti, lo sviluppo delle infrastrutture urbane e la trasformazione ecologica delle città. L’espansione dell’autogoverno nelle città, l’introduzione di elementi di democrazia diretta, lo sviluppo del trasporto pubblico e la limitazione dell’uso di quello privato sono altri passi essenziali da compiere.

Inoltre, lo sviluppo dell’autogoverno degli studenti è fondamentale. Gli studenti dovrebbero essere coinvolti nel processo decisionale delle università e degli altri luoghi di studio e sviluppare una rete di sindacati studenteschi indipendenti.

Altrettanto importante è la conservazione e lo sviluppo del sistema sanitario ucraino. Le riforme basate sulla concorrenza e sui principi di mercato piuttosto che sull’accessibilità e sulla qualità dei servizi devono finire. I finanziamenti devono essere aumentati insieme alla modernizzazione e alla garanzia di salari stabili e dignitosi per i dipendenti del settore. L’accesso ai farmaci deve essere gratuito, la commercializzazione dei farmaci deve cessare.

4. Identità e inclusione

La nuova identità ucraina, che sta nascendo sotto i nostri occhi, è multietnica e multiculturale, perché la maggior parte degli ucraini, che ora difendono il nostro paese, sono almeno bilingui. Il multilinguismo e la diversità della cultura nazionale ucraina devono essere preservati e sviluppati, puntando sul fatto che la lingua ucraina diventi un mezzo universale di scambio e produzione di conoscenza in tutti i settori della vita pubblica, della cultura, della scienza e della tecnologia. L’intero patrimonio culturale dell’umanità non dovrebbe essere disponibile solo in ucraino, ma l’ucraino dovrebbe essere utilizzato per produrre opere avanzate di letteratura e arte, conoscenze scientifiche e tecniche di livello globale.

È necessario garantire lo sviluppo della cultura e della lingua ucraina in tutta la loro diversità, un’ucrainizzazione socialmente orientata, basata su finanziamenti pubblici dignitosi e competenti per l’istruzione, l’editoria, la divulgazione della scienza, i festival, i progetti culturali, il cinema, ecc.

L’influenza della lingua ucraina dovrebbe essere alimentata in tutti i campi del sapere, per evitare che venga soppiantata dalle lingue internazionali più diffuse al mondo. Fortunatamente, l’ucraino non è solo la lingua della nostra storia, ma anche la lingua della scienza moderna, della tecnologia, della produzione e della difesa. La rinascita nazionale dell’Ucraina è impossibile senza lo sviluppo completo di tutte le sfere della vita sociale, comprese quelle della produzione ad alta tecnologia, dell’ingegneria e della ricerca fondamentale.

Certamente, il coinvolgimento delle minoranze nazionali nella politica e la garanzia dei loro diritti culturali, lo sviluppo e la protezione delle culture che hanno un minore numero di proseliti devono essere parte della rinascita nazionale. La lotta per la liberazione e la politica di “corenizzazione” (l’indigenizzazione, la pratica utilizzata nei primissimi anni del potere sovietico di valorizzare le etnie non russe, ndt) per tutte le etnie dell’Ucraina, che comprende il coinvolgimento delle loro comunità negli organi rappresentativi con una reale influenza politica, il finanziamento proporzionale delle istituzioni culturali e lo sviluppo della lingua con una notevole compensazione per la mancanza di uno stato-nazione.

5. Solidarietà internazionale contro l’imperialismo e la catastrofe climatica

Pur essendo il paese più grande del continente europeo, l’Ucraina è gettata alla periferia della politica regionale. Non avendo alcuna influenza sul processo decisionale, è ridotta a un mercato per gli stati europei.

Le crescenti contraddizioni tra i centri di accumulazione del capitale nel sistema capitalistico mondiale non si fermeranno nemmeno dopo la completa distruzione del potere imperialista russo. La sinistra in Europa e nel mondo si è rivelata impotente e disorientata di fronte all’aggressione russa in Ucraina. Se il movimento socialista internazionale non si renderà conto degli errori commessi e non costruirà una nuova cooperazione e un nuovo coordinamento veramente internazionalista, non avremo alcuna possibilità di impedire la crescita della lotta inter-imperialista in futuro.

La catastrofe climatica che si sta svolgendo sotto i nostri occhi richiede un’azione urgente. L’umanità deve mobilitare le risorse per il rifiuto immediato e completo degli idrocarburi. Il rifiuto completo del petrolio e del gas naturale russo deve essere accompagnato dallo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, ma anche dell’energia nucleare, senza la quale l’umanità non può farcela. Tutti i trasporti devono essere convertiti alla trazione elettrica il più rapidamente possibile, ponendo l’accento sullo sviluppo del trasporto pubblico e via cavo, piuttosto che di quello privato e a batteria. È necessario implementare ampiamente i sistemi di riscaldamento elettrico, come le pompe di calore. È necessario ridurre l’uso del legno e adottare misure per la protezione delle foreste.

In generale, i passi necessari includono una revisione radicale del rapporto tra uomo e natura, la regolamentazione ambientale delle imprese, un deciso abbandono dei principi dello sviluppo illimitato a favore di uno sviluppo sostenibile orientato all’ambiente, un finanziamento significativo delle misure volte a migliorare le condizioni dell’ambiente e a combattere la catastrofe climatica.

6. Un mondo libero per la creatività e la conoscenza

L’accesso alla conoscenza deve essere libero e disponibile per tutti. Tutti devono avere le migliori condizioni possibili per imparare e perseguire i propri interessi creativi e di ricerca. Il sistema di privatizzazione dei diritti di proprietà intellettuale deve essere completamente abolito e sostituito da un sistema di autori pubblici, di riconoscimento pubblico e di remunerazione dei creatori piuttosto che di imprenditori che si appropriano di opere altrui. Dovrebbe essere sviluppata un’istruzione di massa di qualità con metodi tradizionali e online e classi di dimensioni ridotte. L’istruzione superiore dovrebbe essere gratuita per tutti. L’istruzione privata dovrebbe essere vietata e si dovrebbero invece motivare gli investimenti nell’istruzione pubblica. È necessario aumentare i finanziamenti, espandere la ricerca e lo sviluppo, soprattutto nelle industrie tecniche e della difesa.

Proteggiamo la vittoria del popolo ucraino dalla sua privatizzazione da parte degli oligarchi!

Ucraina, il diritto di resistere (manifesto femminista)

Noi, femministe dell’Ucraina, chiediamo alle femministe di tutto il mondo di schierarsi in solidarietà con il movimento di resistenza del popolo ucraino contro la guerra predatoria e imperialista scatenata dalla Federazione Russa.

Le narrazioni di guerra spesso ritraggono le donne come vittime. In realtà le donne svolgono anche un ruolo fondamentale nei movimenti di resistenza, sia in prima linea che sul fronte interno: dall’Algeria al Vietnam, dalla Siria alla Palestina, dal Kurdistan all’Ucraina.  Le autrici del manifesto Feminist Resistance Against War negano alle donne ucraine questo diritto alla resistenza che costituisce un atto fondamentale di autodifesa de* oppress*. Al contrario noi consideriamo la solidarietà femminista come una pratica politica di ascolto delle voci di coloro che sono direttamente colpit* dall’aggressione imperialista. La solidarietà femminista deve difendere il loro diritto di determinare autonomamente i loro bisogni, i loro obiettivi politici e le strategie per raggiungerli.

Le femministe ucraine hanno lottato contro la discriminazione sistemica, il patriarcato, il razzismo e lo sfruttamento capitalistico per molto tempo prima del momento attuale. Abbiamo lottato, stiamo lottando e continueremo a lottare sia in tempo di guerra che in tempo di pace.

Tuttavia l’invasione russa ci costringe a concentrare il nostro impegno sullo sforzo di difesa generale della società ucraina: la lotta per la sopravvivenza, per i diritti e le libertà fondamentali, per l’autodeterminazione politica.

Chiediamo una valutazione informata riguardo una situazione specifica invece di un’analisi geopolitica astratta che ignora il contesto storico, sociale e politico. Il pacifismo astratto che condanna tutte le parti che partecipano alla guerra porta nella pratica a soluzioni irresponsabili. Insistiamo sulla differenza essenziale tra la violenza come mezzo di oppressione e quale legittimo strumento di autodifesa.  L’aggressione russa mina le conquiste delle femministe ucraine nella lotta contro l’oppressione politica e sociale. Nei territori occupati l’esercito russo utilizza lo stupro di massa e altre forme di violenza di genere come strategia militare. L’insediamento del regime russo in questi territori comporta la minaccia della criminalizzazione delle persone LGBTIQ+ e della depenalizzazione della violenza domestica. In tutta l’Ucraina il problema della violenza domestica si sta aggravando. La distruzione delle infrastrutture civili, le minacce ambientali, l’inflazione, la penuria e lo spostamento della popolazione mettono a rischio la riproduzione sociale. La guerra intensifica la divisione del lavoro sulla base del genere spostando ulteriormente il lavoro di riproduzione sociale – in condizioni particolarmente difficili e precarie – sulle donne. L’aumento della disoccupazione e l’attacco del governo neoliberista ai diritti del lavoro contribuiscono ad aggravare i problemi sociali. In fuga dalla guerra molte donne sono costrette a lasciare il Paese e si trovano in una posizione vulnerabile a causa delle barriere nell’accesso all’alloggio, alle infrastrutture sociali, a un reddito stabile e ai servizi medici (compresi contraccezione e aborto). Sono anche a rischio di essere vittime di tratta.

Chiediamo alle femministe di tutto il mondo di sostenere la nostra lotta.

Noi rivendichiamo:  

  • il diritto all’autodeterminazione, alla protezione della vita e delle libertà fondamentali e il diritto all’autodifesa (anche armata) per il popolo ucraino – così come per altri popoli – contro l’aggressione imperialista;  
  • una pace giusta basata sull’autodeterminazione del popolo ucraino, sia nei territori controllati dall’Ucraina che in quelli temporaneamente occupati, in cui si tenga conto degli interessi dei lavoratori, delle donne, delle persone LGBTIQ+, delle minoranze etniche e di altri gruppi oppressi e discriminati; 
  • giustizia internazionale per i crimini di guerra e contro l’umanità commessi durante le guerre imperialiste della Federazione Russa e di altri Paesi;  
  • garanzie di sicurezza effettive per l’Ucraina e meccanismi efficaci per prevenire ulteriori guerre, aggressioni, escalation di conflitti nella regione e nel mondo;  
  • libertà di movimento, protezione e sicurezza sociale per tutt* l* rifugiat* e sfollat* intern* di qualsiasi origine;  
  • protezione ed espansione dei diritti del lavoro, opposizione allo sfruttamento e al supersfruttamento e democratizzazione delle relazioni industriali;  
  • priorità alla sfera della riproduzione sociale (asili, scuole, istituzioni mediche, assistenza sociale, ecc.) nella ricostruzione dell’Ucraina dopo la guerra;  
  • cancellazione del debito estero dell’Ucraina (e di altri Paesi della periferia globale) per  finanziare la ricostruzione postbellica e prevenzione di ulteriori politiche di austerità;  
  • protezione contro la violenza di genere e garanzia dell’effettiva attuazione della Convenzione di Istanbul;  
  • rispetto dei diritti delle persone LGBTIQ+, delle minoranze nazionali, delle persone con disabilità e di altri gruppi discriminati;  
  • garantire i diritti riproduttivi delle ragazze e delle donne, compresi i diritti universali all’educazione sessuale, ai servizi medici, ai farmaci, alla contraccezione e all’aborto;  
  • garantire la visibilità e il riconoscimento del ruolo attivo delle donne nella lotta antimperialista;  
  • l’inclusione delle donne in tutti i processi sociali e decisionali, sia in tempo di guerra che in tempo di pace, in condizioni di parità con gli uomini.  

Oggi l’imperialismo russo minaccia l’esistenza della società ucraina e colpisce il mondo intero. La nostra lotta comune contro di esso richiede principi condivisi e sostegno globale. Facciamo appello alla solidarietà e all’azione femminista per proteggere le vite umane, i diritti, la giustizia sociale, la libertà e la sicurezza.  Noi sosteniamo il diritto di resistere.  

Se la società ucraina depone le armi, non ci sarà più la società ucraina. Se la Russia depone le armi, non ci sarà più la guerra.  

Per sostenere questo manifesto, potete firmarlo qui.