Lenin, rivoluzionari a parole e vere rivoluzioni

(…) Poiché credere che la rivoluzione sociale sia immaginabile senza le insurrezioni delle piccole nazioni nelle colonie e in Europa, senza le esplosioni rivoluzionarie di una parte della piccola borghesia, con tutti i suoi pregiudizi, senza il movimento delle masse proletarie e semiproletarie arretrate contro il giogo dei grandi proprietari fondiari, della Chiesa, contro il giogo monarchico, nazionale, ecc., significa rinnegare la rivoluzione sociale. 

Ecco: da un lato si schiera un esercito e dice: «Siamo per il socialismo», da un altro lato si schiera un altro esercito e dice: «Siamo per l’imperialismo», e questa sarà la rivoluzione sociale! (…)

Colui che attende una rivoluzione sociale «pura», non la vedrà mai. Egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione.

Lenin, “Risultati della discussione sull’autodecisione” (1916).

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