Francia, votare, lottare, organizzarsi

Nelle urne e nelle piazze, l’NPA-L’Anticapitaliste ha deciso di partecipare a costruire il Nuovo Fronte Popolare senza esitazioni. Dopo sette anni di politiche ultraliberiste, razziste e autoritarie, Macron ha il fiato corto.

Non può più servire la finanza e le grandi imprese, che chiedono sempre di più. L’estrema destra, che ha ottenuto quasi il 40% dei voti alle ultime elezioni europee, si sta posizionando come un rimedio per i capitalisti. E dopo aver attuato alcune delle loro misure, Macron sta stendendo loro il tappeto rosso, sciogliendo l’Assemblea nazionale.

L’estrema destra, il nostro peggior nemico

Come ha dimostrato con il suo comportamento nelle votazioni all’Assemblea Nazionale, la RN ha un’agenda antisociale, che si oppone ad esempio agli aumenti salariali e sostiene lo smantellamento del nostro sistema di protezione sociale.

Un governo di estrema destra sarebbe un disastro. Innanzitutto per le persone razzializzate, siano o meno munite di documenti, che verrebbero perseguitate. Anche per le donne e per le persone LGBT+, i cui diritti sono attualmente in fase di arretramento in tutti i paesi governati dall’estrema destra.

Per i sindacalisti, di cui l’estrema destra vuole sbarazzarsi per consentire al padrone di avere il controllo esclusivo dell’azienda. E, più in generale, per tutti i diritti democratici e le libertà civili.

Unità della sinistra sociale e politica

In pochi giorni, tutte le forze politiche di sinistra, i sindacati, le associazioni e i movimenti impegnati nelle lotte ambientaliste, antirazziste, femministe e LGBT+ si sono riuniti intorno al Nuovo Fronte Popolare. In pochi giorni, il nostro campo sociale, quello degli sfruttati e degli oppressi, si è ricostituito come soggetto politico per difendere i propri diritti. Questo va al di là di qualsiasi organizzazione o personalità particolare. Possiamo diventare una forza di cambiamento, cominciando ad aderire ai comitati di campagna del Nuovo Fronte Popolare ovunque.

Per un programma di cambiamento totale

Molti dei punti di questo programma sono stati ripresi dai movimenti degli ultimi mesi: abrogazione della riforma delle pensioni, della legge “Darmanin” sull’immigrazione, o dell’indennità di disoccupazione, aumenti salariali, investimenti massicci in scuole e ospedali, e così via.

Ma questo programma non è ancora completo. Deve essere alimentato dai sindacati e dai movimenti sociali, e dalle richieste che nascono dalle mobilitazioni, per mettere sul tavolo, ad esempio, la messa sotto controllo pubblico del settore energetico di fronte alla crisi climatica, o la stabilizzazione delle centinaia di migliaia di lavoratori precari della pubblica amministrazione. L’attuazione di tali misure richiede un confronto con il sistema e pone la questione della rottura con esso.

Una vittoria possibile, per le lotte future

Il Nuovo Fronte Popolare può vincere le elezioni, ma milioni di noi si rendono conto che non sarà sufficiente. Un altro fallimento della sinistra garantirebbe il trionfo dell’estrema destra tra due anni.

Come possiamo sfidare il potere dei capitalisti che stanno distruggendo il pianeta e le nostre vite? Come possiamo invertire 40 anni di distruzione sociale e conquistare nuovi diritti? Come possiamo rafforzare il sostegno ai popoli palestinese e ucraino, rompendo al contempo con l’alleanza imperialista della NATO?

È lottando insieme nei nostri luoghi di lavoro, nelle nostre scuole e nei nostri quartieri che possiamo cambiare le cose. Nel 1936, fu uno sciopero generale a costringere il neoeletto Fronte Popolare a introdurre le prime ferie retribuite della storia. Se il Nuovo Fronte Popolare vincerà, la strada della lotta collettiva sarà appena iniziata, perché è così che possiamo trasformare radicalmente la società.

Unità e rivoluzione

Questa unità di fronte all’estrema destra e a Macron, che le sta spianando la strada, non deve essere senza futuro. Il Nuovo Fronte Popolare è un primo passo per organizzarci, per prendere in mano la situazione. Nelle elezioni come nelle mobilitazioni, dobbiamo costruire una forza politica in grado di cambiare tutto. Anche l’NPA-L’Anticapitaliste si candida alla costruzione di questa sinistra combattiva. Oggi in campagna elettorale e nelle strade, e dopo il 7 luglio, continueremo ad andare avanti!

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