Elezioni europee, un accordo tra 6 liste di sinistra

Le/i firmatari/e della dichiarazione comune

Uniti per la solidarietà, il clima, la giustizia e la pace. Ora il popolo

Le crisi che hanno colpito l’Europa negli ultimi anni hanno aggravato le emergenze sociali e climatiche che già esistevano. L’esplosione dei prezzi ha avvantaggiato una manciata di speculatori, aumentando le disuguaglianze e facendo sprofondare più famiglie nella precarietà. Gli effetti del cambiamento climatico in Europa sono diventati molto più visibili, con tutta una serie di disastri climatici: inondazioni, siccità, incendi…

La pandemia di Covid ha dimostrato il sottofinanziamento strutturale dei nostri servizi pubblici, sotto attacco da anni di privatizzazioni e austerità, e i pericoli di ulteriori delocalizzazioni e del libero scambio, che minacciano la democrazia, l’ambiente e la nostra sovranità.

Queste crisi hanno dimostrato ancora una volta l’assurdità e la pericolosità degli attuali trattati europei neoliberali e che il percorso seguito dall’UE ci sta portando dritti contro un muro. Nonostante ciò, e dopo aver riconosciuto l’inefficacia delle loro regole, i leader dell’Unione Europea si ostinano a seguire una logica ultraliberista basata sull’austerità, sulle privatizzazioni, su un sistema di mercato totale e sugli accordi di libero scambio, anteponendo gli interessi delle imprese ai diritti dei popoli e dei lavoratori.

L’Europa è a un bivio ed è giunto il momento di decidere se vogliamo persistere in questa logica brutale e pericolosa o trasformare radicalmente il nostro sistema ponendo fine all’austerità, rafforzando i nostri servizi pubblici, attuando una vera pianificazione ecologica e garantendo che la transizione responsabilizzi i grandi inquinatori, porti benefici a tutti e non lasci indietro nessuno.

Il risultato delle loro politiche è chiaro: portano sofferenza e distruzione e aprono all’estrema destra la strada ideale per portare avanti le proprie idee e il proprio discorso di odio.

In un numero crescente di paesi, l’estrema destra è al governo o alle porte del potere: questa tendenza dovrebbe far suonare un campanello d’allarme. In tutta Europa, ciò è sinonimo di una drammatica sfida allo stato di diritto, al pluralismo dei media e alle libertà democratiche.

Ciò comporta un indebolimento dei diritti delle donne, delle persone LGBTQIA+ e delle persone con disabilità, ma anche delle comunità di migranti e razzializzate, che sono i principali obiettivi dell’estrema destra.

Questa tendenza va di pari passo con una palese mancanza di solidarietà, in particolare nei confronti di coloro che fuggono dai loro paesi verso l’UE. Insieme, dobbiamo lottare per la democrazia e resistere alla cultura dell’odio e della paura, senza lasciare spazio al fascismo in nessuna delle sue forme.

In un mondo segnato da tensioni, conflitti e dall’erosione del diritto internazionale, l’attuale traiettoria è allarmante. L’inaccettabile guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha dimostrato che la pace e il rispetto del diritto internazionale non possono mai essere dati per scontati. Le truppe russe devono ritirarsi dall’Ucraina e l’UE deve garantire il rispetto del diritto internazionale nei colloqui di pace. Nel frattempo, dobbiamo dimostrare solidarietà all’Ucraina, in particolare attraverso strategie di cancellazione del debito per aiutare la ricostruzione del paese.

Per quanto riguarda l’occupazione illegale della Palestina da parte di Israele, essa persiste da decenni, violando palesemente il diritto internazionale e sfidando innumerevoli risoluzioni delle Nazioni Unite. Dal 7 ottobre, la violenza è aumentata, con attacchi orribili da parte di Hamas e bombardamenti indiscriminati su Gaza da parte di Israele, che hanno causato la morte di migliaia di persone.

Tutte le vite sono preziose e il nostro obiettivo imprescindibile è garantire un cessate il fuoco immediato, liberare gli ostaggi e rimuovere il blocco, poiché la privazione di forniture vitali, tra cui acqua, cibo ed elettricità, rappresenta un crimine di guerra. Dobbiamo poi garantire una pace duratura per tutti coloro che sono coinvolti in questo persistente conflitto e promuovere una soluzione a due stati che garantisca la sicurezza di israeliani e palestinesi. In questo turbolento panorama internazionale, rimaniamo fermi nel nostro obiettivo di promuovere la pace, difendere la giustizia e garantire la sicurezza e il benessere di tutti.

In questo contesto, crediamo che l’Europa abbia bisogno di una sinistra forte e combattiva che non comprometta i propri valori e che si batta per un progetto alternativo.

  • Un progetto di giustizia economica e sociale in cui ognuno contribuisca in base al proprio reddito e la ricchezza sia ridistribuita.
  • Un progetto che combatta realmente il riscaldamento globale e le sue gravi conseguenze e che protegga la natura, sostenendo al contempo le classi lavoratrici nella transizione.
  • Un progetto in cui le regole dell’austerità non impediscano più di investire nella transizione ecologica e nei servizi pubblici che devono essere protetti dalla concorrenza e dalla logica del mercato.
  • Un progetto in cui il femminismo e la lotta per l’uguaglianza e contro il patriarcato siano trasversali e presenti in tutti gli ambiti della società.
  • Un progetto in cui la democrazia sia approfondita, in cui prevalgano i nostri diritti e le nostre libertà e in cui le minoranze e i rifugiati ottengano nuovi diritti.
  • Un progetto in cui la democrazia sia approfondita, in cui il diritto di tutti i popoli all’autodeterminazione sia rispettato, in cui i nostri diritti e le nostre libertà prevalgano e in cui le minoranze e i rifugiati ottengano nuovi diritti.

Crediamo fermamente che un’altra strada sia a portata di mano e faremo ogni sforzo per arrivarci, al fianco di sindacati, ONG, movimenti sociali e organizzazioni della società civile, per parlare con una voce chiara: la voce dei lavoratori, di tutti coloro che sono rimasti indietro e di coloro che vogliono lottare per il pianeta. È con questa volontà e forza collettiva che faremo insieme la campagna per le prossime elezioni europee.

Insieme, costruiremo un’Europa che difenda gli interessi dei molti, non dei pochi.

Lascia un commento